|
|
Monday, December 17, 2007 |
«Ecco come Moggi comandava ancora»Secondo i pm della Procura di Napoli, Beatrice e Narducci, l'ex dg della Juventus gestiva ancora i suoi affari nel calcio. Ecco le intercettazioni
(Ansa) - Le indagini svolte dai carabinieri, soprattutto sulla base di intercettazioni telefoniche hanno evidenziato "analiticamente e nello specifico contesto in cui sono maturati" la continuità dei rapporti tra i coindagati nonchè i rapporti "tra costoro ed altri soggetti vicini a Moggi in parte già emersi nelle precedenti indagini". Così si apre l'informativa di oltre 400 pagine dei carabinieri del Reparto operativo di Roma trasmessa ai pm Beatrice e Narducci, titolari dell'inchiesta di calciopoli. Sabato hanno depositato i nuovi atti di indagini, ipotizzando una nuova accusa di associazione per delinquere nei confronti dell'ex dg della Juventus Luciano Moggi. "Dalle risultanze acquisite - scrivono gli investigatori - emerge inoltre come Moggi abbia continuato ad esercitare la sua attività e la sua influenza su alcuni settori del mondo del calcio mantenendo attivi i suoi interessi proprio attraverso quei soggetti a lui vicini ed operanti con ruolo dirigenziali all'interno di società sportive o quali operatori del mercato calciatori. A ciò si aggiungono gli elementi emersi sulla continuità delle relazioni tra Moggi ed esponenti delle istituzioni sportive, nonchè sui rapporti con soggetti come Mario Auriemma, personaggio poliedrico e in grado di utilizzare le sue aderenze in vari ambienti anche per favorire Moggi e altri coindagati". Sono innumerevoli le telefonate intercettate dagli investigatori, soprattutto sulle utenze di Moggi, fino al febbraio scorso, ben oltre l'esplosione dello scandalo. Le intercettazioni dimostrano la permanenza di rapporti con esponenti del mondo sportivo e delle istituzioni. Tra le indiscrezioni trapelate oggi, anche quelle relative a telefonate con il presidente del Torino Urbano Cairo, con l'ex dirigente juventino Roberto Bettega e con il presidente della serie D William Punghellini. Con Cairo, Moggi commenta probabilmente il contenuto di un articolo ("sto solo cercando di portarti sulla buona strada. Piantala e dai retta a me. Non dare retta a centomila persone. Io il calcio lo conosco come è fatto. Fai come vuoi. Quando ti metti intorno gente come Antonelli... spostalo, non gli dare neppure la sensazione di essere amico tuo. Te lo dico da amico", dice l'ex dg della Juve). Conversa poi con Bettega, e i due sottolineano la necessità di "riposizionare" Sadi Gheddafi che "adesso si allena con la Sampdoria" . A Moggi Punghellini rivela, tra l'altro, di essere stato interrogato dai pm di Napoli. "È incredibile. Ma io, che ci fosse Carraro in mezzo a tutto ciò non avevo dubbi. Lui si è fatto togliere la squalifica" dice Moggi. E Punghellini: "Alla fine hanno condannato solo te e Innocenzo". Moggi: "Anche Giraudo. Guarda come tutto il discorso fatto dall'Inter finora è solo una cartellina". Punghellini: "Mi hanno chiamato a Napoli anche a me. Perchè chiaramente in alcune intercettazioni ci sono di mezzo io. Vogliono sapere. A Napoli vogliono sapere se tu hai fatto pressioni su di me. Vogliono sapere, io la verità gliel'ho detta: volevano sapere. Ma su di me le pressioni le ha fatte qualcun'altro". Moggi: "Ma queste cose nessuno le dice". Punghellini: "Te l'hanno fatto bene, ad arte". "Le risultanze emergenti dall'attività di indagine hanno evidenziato ulteriormente lo stretto legame che unisce Camillo De Nicola e Armando Aubry a Luciano Moggi nonchè il ruolo ricoperto da tali personaggi nella cura di interessi che appaiono condivisi". De Nicola - osservano i carabinieri , "già era emerso nel corso delle passate indagini come uno dei più stretti collaboratori di Moggi, sia nell'ambito sportivo che extracalcistico e a tal proposito appare significativo che De Nicola chiami Moggi con l'appellativo di capo". In tale contesto "assume particolare interesse la vicenda dell'acquisto di alcuni immobili siti in via del Tintoretto di Roma di proprietà della Cassa di Risparmio di previdenza per il personale del Monte dei Paschi di Siena che De Nicola ha curato per suo contro e per Moggi. Nell'ambito di tale compravendita si inseriscono alcuni contatti intercorsi tra De Nicola e Giancarlo Abete, attuale presidente federale che, come si ricorderà, in passato è stato anche vice presidente vicario della Figc sotto la direzione di Franco Carraro e capo delegazione della nazionale italiana ai campionati mondiali di Germania 2006, in sostituzione di Innocenzo Mazzini, quest'ultimo indagato nella presente vicenda giudiziaria". In particolare "dalle conversazioni intercettate, emerge un interessamento di Abete in relazione all'acquisto degli immobili". |
posted by Surfcasting @ 5:17 PM |
|
4 Comments: |
-
Te volevo dì che hanno messo in mezzo la Roma perchè Moggi ha chiesto a Pradè i biglietti per una partita. te dico solo questo.
Madò li ammazzerei de botte.
-
Si ho letto sul romanista...vabè alla fine pradè nn glieli ha dati..per fortuna...
-
ma per i bilanci taroccati e per i passaporti falsi non si sa niente?
-
Certo che si sa...sei tu, giuventino, a non sapere un cazzo, come al solito, e a riempirti la bocca co' 'sto ritornello.
Per il falso in bilancio la Roma e Franco Sensi sono stati assolti con formula piena dall’accusa di falso in bilancio per l’operazione Nakata, mentre in relazione alle compravendite incrociate di giocatori della Primavera Sensi è stato assolto per prescrizione del reato e la Roma è stata multata di 60mila euro.
Per i passaporti falsi sono stati tutti assolti.
Ma invece, tu, giuventino....tu e la giuve...ma non avevate chiuso con il passato?
Me sa che a Secco non l'avete detto...
Fratello mio, a te auguro un buon 2008!
|
|
<< Home |
|
|
|
|
Lo Sfottò |
|
Previous Post |
|
Archives |
|
Links |
|
Template by |
|
|
Te volevo dì che hanno messo in mezzo la Roma perchè Moggi ha chiesto a Pradè i biglietti per una partita.
te dico solo questo.
Madò li ammazzerei de botte.