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Friday, January 11, 2008 |
Lucianone rinuncia a fare se stesso: parte troppo corta http://www.lastampa.it
ROMA Lino Banfi un altro Allenatore nel pallone non lo voleva proprio fare perchè non crede che un successo si possa bissare riproducendolo uguale a se stesso. Poi, l’anno scorso, ha aperto un blog su Oronzo Canà, il mitico protagonista di quel film diventato un cult per chi segue il calcio e per chi non lo segue ma ride lo stesso quando Banfi se ne esce con il suo «Porca puttena», alla barese, una battuta talmente facile che non si capisce come possa ancora suscitare la risata. Tant’è. I pronostici assurdi di Canà sul suo blog hanno avuto un seguito enorme tra i ragazzini tanto che oggi molti incontrandolo lo salutano con «Ciao, Mister». E allora Banfi ha accettato la proposta di Medusa e compagni e ha girato, a più di vent’anni di distanza, per la regia di Sergio Martino, il secondo capitolo di L’allenatore nel pallone con Giuliana Calandra che fa sua moglie, Stefania Spugnini la figlia, Biagio Izzo il genero, Anna Falchi la giornalista d’assalto e nel ruolo di se stessi Ilaria D’Amico, Totti, Del Piero, Buffon, Luca Toni, Ciccio Graziani Claudio Lotito e l’allenatore Carlo Mazzone che ha acconsentito dicendo: «A te, Lino, non posso dire di no». Totti e compagni, invece, come li ha convinti? «Con Totti siamo amici: è ambasciatore dell’Unicef come me, mi stima, ha parlato con gli altri ed è andata». Il compenso naturalmente sarà devoluto in beneficenza: «Sono bravi ragazzi. Del Piero mi ha raccontato che ormai, sui campi di calcio, un giocatore lento viene incitato a far meglio con “Crisantemi, torna nel tuo loculo!”, una delle mie battute». L’ambizione di Banfi è sfruttare il lancio di questo nuovo film per pacificare gli animi negli stadi: «Vorrei organizzare delle partite tra laziali e romanisti, interisti e milanisti, juventini e torinesi per dimostrare che non sono i tifosi a provocare gli scontri ma delinquenti organizzati che vanno allontanati con la forza». Inevitabile, in questo secondo capitolo delle avventure di Oronzo Canà, il personaggio ispirato all’allenatore Oronzo Pugliese, la citazione di Calciopoli. «Canà è un buono e i buoni al cinema devono vincere. Si definisce “Il detersivo del calcio!” ma, anche se finisce in mano alla mafia russa con la sua Longobarda, riuscirà a portare la squadretta in serie A. Corruzione e ricatti quindi non mancano, nonostante si faccia per ridere». Il processo a Moggi è soci non è una barzelletta, però «Lo so. Che sulla Juventus corressero voci malevole si sapeva da più di vent’anni tant’è vero che perfino nel primo capitolo di L’allenatore se ne fa cenno e molti oggi mi chiedono come avessi fatto a profetizzare quello che è accaduto. Certo, un marchingegno strano c’era a Torino, ma cosa fosse esattamente lo stabilirà il processo». E Moggi che ne pensa del vostro film? «Moggi è un personaggio curioso. Saputo che ci sarebbe stato nella pellicola un suo imitatore s’era offerto di interpretarlo lui stesso. Non se n’è fatto niente perchè s’è messo in mezzo Lele Mora che è il suo agente e ci ha chiesto di allargare la parte perchè Moggi potesse giustificarsi con il pubblico».
CHE SCHIFO LELE MORA+MOGGI...SIAMO ARRIVATI ALL'ASSURDO DA GIUVE!!! |
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