GIUVE FALSO IN BILANCIO
L'indagine sulla Juventus per falso in bilancio sconfina in Europa. Proprio in questi giorni, infatti, i pm di Torino sono a Lisbona per confrontare il contratto del prestito di Fabrizio Miccoli, sequestrato durante la perquisizione della Finanza il 18 maggio, con il documento depositato dal Benfica. Il sospetto è che ci sia un contratto parallelo che ha permesso agli ex dirigenti juventini di compiere una frode fiscale. Giraudo e Moggi hanno ricevuto quattro mesi fa un avviso di garanzia per falso in bilancio. L'indagine sul cosiddetto doping amministrativo, partita da Roma nel 2003, venne trasferita a Torino per competenza sullo scambio Brighi-Di Vaio fra la Juventus e il Parma, che l'anno precedente aveva generato nelle casse bianconere una plusvalenza di 8,8 milioni di euro. Per quasi tre anni è stata condotta nella massima riservatezza finché, scoppiato lo scandalo delle intercettazioni, è stata resa pubblica in seguito all'incontro con i pm di Napoli.In quella circostanza infatti i magistrati torinesi vennero informati dai colleghi della presenza di una talpa in Procura. Subito scattarono le perquisizioni che portarono la Guardia di Finanza, oltre che in corso Galileo Ferraris, anche nelle abitazioni di Moggi, Cannavaro e Ibrahimovic. Ora sono una quarantina i contratti (risoluzioni, accordi di partecipazioni, variazioni di tesseramento), sotto la lente degli inquirenti. Oltre a quelli di Miccoli e di Brighi, ci sono quelli di Zidane, Kovacevic, Amoruso, Carini, Cannavaro, Van der Sar, Chiellini, Gasbarroni. Le sedi di Verona, Lucchese, Crotone, Bologna, Palermo, Inter e Milan sono già state perquisite, ora tocca a quella del Benfica con la collaborazione della magistratura portoghese. Le acrobazie finanziarie, oltretutto, non si sarebbero fermate ai calciatori, ma riguarderebbero anche le attività immobiliari, come la vendita del 27,2% della controllata Campi di Vinovo alla Costruzioni Generali Gilardi spa, che ha permesso di realizzare una plusvalenza di 32,5 milioni di euro. |