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Friday, May 25, 2007 |
Moggi e Ibrahimovic: Dio li fa, poi li accompagna!
www.paoloziliani.it Proposta: e se Moratti aumentasse l’ingaggio ad Ibrahimovic di 30 denari? La somma ci sembra quella giusta: duemila anni fa, per 30 denari Giuda tradì Gesù vendendolo al Sinedrio; oggi, 30 denari ci sembrano l’equo compenso per il Nuovo Giuda che ha avuto la pensata, dopo lo scudetto dei record dell’Inter, di aprire la porta di casa a Moggi, mettergli in braccio il figlioletto, farsi fotografare e intervistare e dire (tra le altre cose): “L’Inter avrebbe bisogno di uno come Moggi. La Triade è stata punita solo perché vinceva. Alla Juve gli avversari se la facevano sotto e noi partivamo sull’1-0: all’Inter questo non succede. Una grande squadra non può prendere 6 gol come ha fatto l’Inter”. A dire queste amenità, per chi ancora non lo sapesse, è stato Zlatan Ibrahimovic. Che vuole dall’Inter un aumento di stipendio da capogiro (da 5 a 9 milioni l’anno) e mette alle strette Moratti dicendo: “Spero di fare in fretta. Alla Juventus su certe cose erano molto più decisi. Con Moggi era tutto stabilito. Del resto, loro erano abituati a stare al vertice”. Come dire: alla Juve non erano una banda di pellegrini come i mammalucchi che ho trovato all’Inter...Trenta denari a Ibra. Dopo aver letto l’intervista a “Libero” – il quotidiano, guarda caso, che ogni settimana ospita le articolesse di Big Luciano - non viene spontaneo dire: “Okay, il prezzo è giusto?”. È il caso di chiamare le cose col loro nome: la rimpatriata di Moggi a casa-Ibrahimovic, con tanto di giornalista e fotografo al seguito, è la più volgare, avvilente e indecente baracconata che le menti tarate di un certo sottobosco del calcio - dove Moggi sguazza ancora che è un piacere - potevano concepire. C’è tanto disprezzo, tanto cinismo e tanta amoralità in una così squallida messa in scena, che il solo sentimento capace di farsi largo nell’animo delle persone per bene è la speranza: la speranza che Moratti tratti i guitti di questa sgangherata commedia come davvero meritano, cioè prendendoli – anche se solo allegoricamente – a calci nel sedere. Altra soluzione non ci può essere.Ricordate le intercettazioni di Calciopoli-1 tra Moggi e Raiola, il manager di Ibrahimovic, ai tempi delle trattative per il passaggio di Zlatan dall’Ajax alla Juventus? Col manager che promette a Moggi ammutinamenti e ricatti al club olandese per favorire il passaggio di Zlatan al club bianconero? Beh, tre anni dopo siamo punto e a capo: con la compagnia di giro diretta da Big Luciano che ci ammannisce questa triste e volgare commediaccia dal titolo “Spenniamo Moratti e facciamoci due risate”, con una sceneggiatura da fare paura. Per l’appunto: il giocatore già della Juve che spalanca le porte di casa a Moggi (“Carramba, che sorpresa!”), gli mette in braccio il frugoletto, racconta al giornalista quant’era bravo – alla Juve – il mammasantissima, e come le cose con lui filassero alla grande, non come all’Inter. Dove nessuno si affretta a raddoppiargli l’ingaggio, mentre all’estero ci sono club che lo ricoprirebbero d’oro. Due nomi a caso: Real Madrid (vuoi vedere che c’è lo zampino di Capello?) e Chelsea (vuoi vedere che sulla panchina di Mourinho arriva davvero Capello?).Una cosa è certa: se Moratti è un uomo con la spina dorsale, dopo la pacchianata messa in piedi dalla Premiata Ditta “Moggi & Raiola & Company” convoca Ibra in via Durini, lo ringrazia sentitamente e lo prega di andare alla Pinetina a raccogliere le sue cose, chè con l’Inter ha chiuso. Perché ormai è chiaro a tutti: a Ibrahimovic non interessa niente dell’Inter, niente di Moratti, niente dei tifosi, niente di niente. Gli interessano solo i soldi, che vuole guadagnare sempre di più, ogni anno di più, e gli interessa farlo accompagnandosi a tipi come Moggi – e la sua corte – , gente che la sa lunga sul modo migliore, e più veloce, per farsi gli affaracci propri. Un giocatore che dice le cose che ha detto Ibra, senza farsi scrupolo di ferire la sensibilità di un presidente, di un allenatore, di 30 compagni di squadra e di milioni di tifosi - anzi: proponendosi di ferirli tutti, dal primo all’ultimo, proprio per ottenere il massimo dell’effetto sperato – non merita di rimanere un secondo di più in un club che invece, si spera, dà ancora importanza a valori come il rispetto, l’educazione, la dignità, il senso del decoro.Se Ibrahimovic resta, sarà la rovina dell’Inter. E a Moratti non resta che fare la sola cosa sensata che gli rimane: dargli il lasciapassare e farlo tornare, ufficialmente, tra le braccia di Moggi. Come diceva quello: “Dio li fa, poi li accompagna”. |
posted by Surfcasting @ 11:58 AM |
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